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Il percorso: provincia di Udine
Aquileia
Trovandosi in territorio austriaco, la Grande Guerra iniziò per Aquileia già nell'estate del 1914. Superate alcune barricate poste all´ingresso del...
leggi di più...AquileiaTrovandosi in territorio austriaco, la Grande Guerra iniziò per Aquileia già nell'estate del 1914. Superate alcune barricate poste all´ingresso del paese, i primi reparti dei bersaglieri vi entrarono il 24 maggio 1915, proseguendo poi la loro marcia verso Monfalcone. La città patriarcale ed il territorio circostante divennero così una delle retrovie della 3^ Armata in linea sull'altopiano carsico.
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Cervignano del Friuli
Il 23 maggio del 1915, l'Italia entra nel conflitto mondiale dichiarando guerra all'Austria-Ungheria. Il giorno seguente, come primo atto dell'Italia in guerra, l'esercito italiano puntò i suoi...
leggi di più...Cervignano del FriuliIl 23 maggio del 1915, l'Italia entra nel conflitto mondiale dichiarando guerra all'Austria-Ungheria. Il giorno seguente, come primo atto dell'Italia in guerra, l'esercito italiano puntò i suoi cannoni contro le postazioni austro-ungariche, asserragliate a Cervignano del Friuli, città che fu la prima ad essere liberata poche ore più tardi. È proprio dal piazzale immediatamente prospiciente l'attuale ponte sull'Ausa che fu sparato il primo colpo d'artiglieria da parte dell'Italia. In loco esiste tuttora una targa che commemora l'evento, nonché il proiettile di cannone, mai esploso e disinnescato, ancora conficcato nel muro dell'edificio. Presso lo stesso ponte, sulla facciata di un'antica casa (nota come "l'eremo"), è collocata una lapide in ricordo del soggiorno cervignanese di Gabriele D'Annunzio tra luglio 1915 e il maggio 1917.
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Jainich
A Jainich, piccola frazione di San Leonardo, nel cuore delle Valli del Natisone, sul muro della piccola chiesa di San Nicolò, sono incise alcune croci nere...
leggi di più...JainichA Jainich, piccola frazione di San Leonardo, nel cuore delle Valli del Natisone, sul muro della piccola chiesa di San Nicolò, sono incise alcune croci nere, con dei nomi e una data: segnano le tombe di alcuni soldati tedeschi morti il 27 ottobre 1917 mentre incalzavano le truppe italiane in ritirata dopo lo sfondamento del fronte a Caporetto. La chiesetta, risalente al Medioevo e restaurata a metà del XIX secolo, sorge su di un ripiano che domina le borgate sottostanti. |
Santa Maria la Longa
Santa Maria la Longa non venne direttamente coinvolta nelle vicende belliche, ma fu un importante luogo di acquartieramento di migliaia...
leggi di più...Santa Maria la LongaSanta Maria la Longa non venne direttamente coinvolta nelle vicende belliche, ma fu un importante luogo di acquartieramento di migliaia di soldati mandati a combattere sul fronte dell'Isonzo; nelle trattorie, nelle osterie, nella Casa del Soldato (alla quale si affiancava saltuariamente il Teatro al Fronte), i militari potevano trovavano un po' di riposo e un'illusoria tranquillità in attesa di ritornare in prima linea. I quattro ospedali da campo allestiti nel territorio comunale per accogliere i feriti provenienti dalle zone di guerra, furono ospitati in altrettante ville padronali: villa Bearzi, villa Morelli de Rossi (fraz. Mereto di Capitolo), villa del Torso (fraz. Tissano); villa Porta-Braida (fraz. Ronchiettis). La villa dei conti di Colloredo fu sede del reparto di fotografia aerea del 1° Gruppo Aeroplani e saltuariamente, per circa sei mesi, vi soggiornò Gabriele d'Annunzio il quale, prima ancora, aveva abitato per circa un mese nella villa Bearzi. Tra i molti soldati che trovarono riposo a Santa Maria ci fu anche il fante Giuseppe Ungaretti che proprio qui, nell'inverno del 1917, compose tre poesie:"Dormire", "Solitudine" e la famosissima "Mattina", capolavoro dell'ermetismo di sole due parole scritta il 26 gennaio del 1917: "M'illumino d'immenso". A commemorare l'evento, nella centrale Piazza Divisione Julia, è stata posta una statua in pietra carsica ad opera dello scultore friulano Franco Maschio, raffigurante un corpo che si alza e si inarca. Nei pressi sono presenti anche tre pietre carsiche che recano incise le poesie di Ungaretti.
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Sacrario di Visinale
Nella piccola località di Visinale (frazione di Corno di Rosazzo), è stato eretto un monumento che ha un significato più simbolico che storico. Esso è legato alla vicenda...
leggi di più...VisinaleNella piccola località di Visinale (frazione di Corno di Rosazzo), è stato eretto un monumento che ha un significato più simbolico che storico. Esso è legato alla vicenda (a metà tra storia e leggenda ) che vuole che due finanzieri, posti a guardia nei pressi del ponte sullo Judrio (allora linea di confine), insospettiti da insoliti movimenti, durante la notte del 23 maggio 1915, sparassero il primo colpo d'arma da fuoco italiano della Grande Guerra, rendendo vana l'azione di alcuni militari austro-ungarici che avevano tentato di minare il ponte. Per il loro gesto i due finanzieri ricevettero una medaglia di bronzo al valor militare. |